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Seconda tappa

La seconda tappa è rappresentata dal dialogo bambino-bambino ed è conosciuta come fase della "coscienza del corpo".
In un primo tempo vengono strutturate situazioni di distensione: la disposizione in circolo, coi piedi rivolti verso il centro, è la più funzionale in quanto ispira sicurezza e facilita l'azione dell'educatore che, passando da un bambino all'altro, può ancora intervenire attraverso il contatto.
Progressivamente il bambino, allungato e rilassato, viene invitato a chiudere gli occhi, ma non bisogna prolungare lo stato di rilassamento oltre un limite ragionevole (15-20 secondi).
Nella seconda fase si attuano le "mobilizzazioni segmentali": i bambini sono messi a due a due, uno è allungato in decubito dorsale, l'altro mobilizza i diversi segmenti e fa in un certo senso da intermediario fra l'adulto e l'altro bambino. Queste situazioni devono essere di breve durata e bisogna cambiare "i ruoli" dei bambini nella coppia.
Per il bambino è importante guidare quanto lasciarsi guidare, egli impara a conoscere il proprio corpo attraverso il corpo dell'altro.