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Terza tappa
La terza tappa è quella della "coordinazione
e dell'indipendenza segmentaria" in cui il bambino prosegue il dialogo
con se stesso.
Abbiamo anche qui due fasi: nella prima, che è ancora una situazioni
di distensione, possiamo continuare a utilizzare la disposizione in circolo,
ma avendo i bambini già acquisito una certa sicurezza, è
possibile disporli anche a scacchiera in modo che gli intervalli laterali
siano un po' più grandi degli intervalli avanti-dietro, creando
una situazione di integrazione del bambino nel gruppo.
Progressivamente, il bambino, durante o dopo le distensioni e le contrazioni,
viene invitato ad esprimere quel che vede e quel che sente (le dita che
si distendono, i piedi che si scostano).
La seconda fase è rappresentata dalle "mobilizzazioni segmentali":
ora il bambino è solo con se stesso, oltre alle braccia e alle
gambe deve mobilizzare la sua attenzione.
Diventa interessante ora far intervenire il "doppio comando":
l'insegnante dà un'indicazione (per esempio: alzare le braccia),
il bambino deve ripetere ad alta voce il comando ed eseguirlo, progressivamente
abbasserà sempre più il tono della voce fino a interiorizzare
il comando.
L'attenzione prestata all'azione permette così, con la coscienza
delle diverse sensazioni legate alla motilità, di arrivare all'indipendenza
segmentale, vale a dire all'indipendenza delle braccia e delle gambe tra
loro e i loro segmenti, ma anche in rapporto al tronco.
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