Qui trovate un laboratorio dedicato alla prevenzione del bullismo, composto da 5 incontri con relativa guida. Le guide contengono:

  • I testi di ciò che il facilitatore virtuale, il maestro Gianni, dice nei filmati
  • La sintesi di ciò che avviene nei fumetti
  • Le indicazioni di ciò che deve fare l’insegnante
  • La lista dei supporti

I filmati sono concatenati tra loro. Nell’area insegnanti si trovano:

  • Il riepilogo di tutte le risorse
  • Metodi e attività utilizzabili durante gli incontri

Il primo incontro è dedicato alla comprensione di ciò che è il bullismo.

  • Metodi e attività
  • Come guidare il brainstorming
  • Luoghi comuni sul bullismo
  • Definizione di bullismo
  • Guida incontro 1:
    Presentazione:
    “Ciao ragazzi eccoci al primo giorno del laboratorio dedicato alla conoscenza del bullismo, faremo un percorso che ci permetterà di capire cosa è il bullismo, i ruoli di coloro che sono coinvolti nel fenomeno e i comportamenti che possiamo mettere in atto per prevenirlo e fermarlo. Per iniziare vi propongo un gioco. Bisogna scrivere nella lavagna la parola “Bullismo”, ognuno di voi dovrà dire una parola o un concetto collegati al bullismo. Cosa vi viene in mente?”
    Scrivere nella lavagna il termine BULLISMO e chiedere agli alunni di esprimere una parola o un concetto legato al bullismo.
    Come guidare il brainstorming:
    Il documento riporta una guida per l’insegnante relativo alle fasi operative e alla metodologia da adottare nella conduzione del brainstorming.
    E’ probabile che durante il brainstorming gli alunni abbiano riportato dei luoghi comuni sul bullismo, l’insegnate potrà avvalersi del documento Luoghi comuni sul bullismo per riflettere con i ragazzi su alcune opinioni errate relative al fenomeno e particolarmente diffuse.
    Brainstorming: 
    Un buon brainstorming segue alcune regole: il clima dovrebbe essere positivo e non giudicante, questo significa che ogni idea è ben accetta, e le critiche alle idee degli altri vanno fermate subito. Bisogna
    lasciare libero spazio all’espressione delle idee, non dilungatevi troppo nelle motivazioni, di queste parlerete in un secondo momento.
    Considerazioni:
    “Vi sono venute in mente tante idee, come vedete molte riguardano la paura e la violenza, ora con l’aiuto dell’insegnante le metterete in ordine in uno schema.”
    Fumetto: definizione di bullismo:
    Il fumetto spiega agli studenti come procedere per dare una definizione comune e condivisa di bullismo.
    L’insegnate invita gli alunni a prestare attenzione a quanto detto da Gianni e dagli studenti del fumetto perché vengono introdotti alcuni elementi importanti sul bullismo: la frequenza e l’impossibilità per chi subisce di difendersi.
    Definizione ufficiale di bullismo:
    “Spesso vengono definiti bullismo anche comportamenti che non lo sono. Conoscete la differenza tra scherzo, litigio e bullismo? Uno scherzo è un fatto divertente, dove non si ha l’intenzionalità di ferire e fare del male ed è reciproco. Il litigio è un contrasto occasionale che nasce, ad esempio, da una incomprensione o da una differenza. Due persone possono litigare anche duramente e poi chiarirsi e tornare a rapportarsi in modo sereno.
    Dan Olweus, il primo autore che si è occupato a livello mondiale del fenomeno, lo definisce in questi termini: “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive e aggressive messe in atto da uno o più compagni”.
    Con l’aiuto dell’insegnante vi soffermerete sugli aspetti specifici del bullismo.”
    Definizione di bullismo:
    Il documento riporta la definizione di bullismo di Dan Olweus
    L’insegnante dovrebbe invitare gli alunni ad analizzare la definizione di Olweus e soffermarsi sulle tre condizioni riportate nel documento. Successivamente verranno confrontate le definizioni date dagli alunni e quelle ufficiali.
    Conclusioni e compiti per casa:
    “Oggi ci siamo chiariti le idee circa cosa sia veramente il bullismo. Perché solo quando avremo preso coscienza di ciò che è realmente etichettabile come bullismo potremo prevenirlo e fermarlo. Per il prossimo incontro vi chiedo di scrivere un tema in cui raccontate come vi sentite a scuola.”
    L’insegnate chiede ai ragazzi di svolgere un tema a casa rispetto a come si sentono a scuola e, in particolare, come sono i rapporti con i compagni, ma non esclusivamente in riferimento ai comportamenti di bullismo che subiscono, vedono o infliggono. Il tema potrà essere oggetto di riflessione, condivisione e confronto nel corso dell’attività didattica.
  • Attività: è bullismo oppure no?
  • 13 articoli di giornale
  • Video: Stand
  • Attività: gli attori del bullismo
  • I partecipanti alle situazioni di bullismo
  • Scheda: i partecipanti alle situazioni di bullismo
  • I luoghi del bullismo
  • Guida incontro 2:
    Presentazione:
    “Ciao ragazzi eccoci al primo giorno del laboratorio dedicato alla conoscenza del bullismo, faremo un percorso che ci permetterà di capire cosa è il bullismo, i ruoli di coloro che sono coinvolti nel fenomeno e i comportamenti che possiamo mettere in atto per prevenirlo e fermarlo. Per iniziare vi propongo un gioco. Bisogna scrivere nella lavagna la parola “Bullismo”, ognuno di voi dovrà dire una parola o un concetto collegati al bullismo. Cosa vi viene in mente?”
    Scrivere nella lavagna il termine BULLISMO e chiedere agli alunni di esprimere una parola o un concetto legato al bullismo.
    Come guidare il brainstorming:
    Il documento riporta una guida per l’insegnante relativo alle fasi operative e alla metodologia da adottare nella conduzione del brainstorming.
    E’ probabile che durante il brainstorming gli alunni abbiano riportato dei luoghi comuni sul bullismo, l’insegnate potrà avvalersi del documento Luoghi comuni sul bullismo per riflettere con i ragazzi su alcune opinioni errate relative al fenomeno e particolarmente diffuse.
    Brainstorming: 
    Un buon brainstorming segue alcune regole: il clima dovrebbe essere positivo e non giudicante, questo significa che ogni idea è ben accetta, e le critiche alle idee degli altri vanno fermate subito. Bisogna
    lasciare libero spazio all’espressione delle idee, non dilungatevi troppo nelle motivazioni, di queste parlerete in un secondo momento.
    Considerazioni:
    “Vi sono venute in mente tante idee, come vedete molte riguardano la paura e la violenza, ora con l’aiuto dell’insegnante le metterete in ordine in uno schema.”
    Fumetto: definizione di bullismo:
    Il fumetto spiega agli studenti come procedere per dare una definizione comune e condivisa di bullismo.
    L’insegnate invita gli alunni a prestare attenzione a quanto detto da Gianni e dagli studenti del fumetto perché vengono introdotti alcuni elementi importanti sul bullismo: la frequenza e l’impossibilità per chi subisce di difendersi.
    Definizione ufficiale di bullismo:
    “Spesso vengono definiti bullismo anche comportamenti che non lo sono. Conoscete la differenza tra scherzo, litigio e bullismo? Uno scherzo è un fatto divertente, dove non si ha l’intenzionalità di ferire e fare del male ed è reciproco. Il litigio è un contrasto occasionale che nasce, ad esempio, da una incomprensione o da una differenza. Due persone possono litigare anche duramente e poi chiarirsi e tornare a rapportarsi in modo sereno.
    Dan Olweus, il primo autore che si è occupato a livello mondiale del fenomeno, lo definisce in questi termini: “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive e aggressive messe in atto da uno o più compagni”.
    Con l’aiuto dell’insegnante vi soffermerete sugli aspetti specifici del bullismo…”
    Definizione di bullismo:
    Il documento riporta la definizione di bullismo di Dan Olweus
    L’insegnante dovrebbe invitare gli alunni ad analizzare la definizione di Olweus e soffermarsi sulle tre condizioni riportate nel documento. Successivamente verranno confrontate le definizioni date dagli alunni e quelle ufficiali.
    Conclusioni e compiti per casa:
    “Oggi ci siamo chiariti le idee circa cosa sia veramente il bullismo. Perché solo quando avremo preso coscienza di ciò che è realmente etichettabile come bullismo potremo prevenirlo e fermarlo. Per il prossimo incontro vi chiedo di scrivere un tema in cui raccontate come vi sentite a scuola.”
    L’insegnate chiede ai ragazzi di svolgere un tema a casa rispetto a come si sentono a scuola e, in particolare, come sono i rapporti con i compagni, ma non esclusivamente in riferimento ai comportamenti di bullismo che subiscono, vedono o infliggono. Il tema potrà essere oggetto di riflessione, condivisione e confronto nel corso dell’attività didattica.
  • Attività: è bullismo oppure no?
  • 13 articoli di giornale
  • Video: Stand
  • Attività: gli attori del bullismo
  • I partecipanti alle situazioni di bullismo
  • Scheda: i partecipanti alle situazioni di bullismo
  • I luoghi del bullismo
  • Guida incontro 2:
    Presentazione:
    “Ciao ragazzi eccoci al primo giorno del laboratorio dedicato alla conoscenza del bullismo, faremo un percorso che ci permetterà di capire cosa è il bullismo, i ruoli di coloro che sono coinvolti nel fenomeno e i comportamenti che possiamo mettere in atto per prevenirlo e fermarlo. Per iniziare vi propongo un gioco. Bisogna scrivere nella lavagna la parola “Bullismo”, ognuno di voi dovrà dire una parola o un concetto collegati al bullismo. Cosa vi viene in mente?”
    Scrivere nella lavagna il termine BULLISMO e chiedere agli alunni di esprimere una parola o un concetto legato al bullismo.
    Come guidare il brainstorming:
    Il documento riporta una guida per l’insegnante relativo alle fasi operative e alla metodologia da adottare nella conduzione del brainstorming.
    E’ probabile che durante il brainstorming gli alunni abbiano riportato dei luoghi comuni sul bullismo, l’insegnate potrà avvalersi del documento Luoghi comuni sul bullismo per riflettere con i ragazzi su alcune opinioni errate relative al fenomeno e particolarmente diffuse.
    Brainstorming: 
    Un buon brainstorming segue alcune regole: il clima dovrebbe essere positivo e non giudicante, questo significa che ogni idea è ben accetta, e le critiche alle idee degli altri vanno fermate subito. Bisogna
    lasciare libero spazio all’espressione delle idee, non dilungatevi troppo nelle motivazioni, di queste parlerete in un secondo momento.
    Considerazioni:
    “Vi sono venute in mente tante idee, come vedete molte riguardano la paura e la violenza, ora con l’aiuto dell’insegnante le metterete in ordine in uno schema.”
    Fumetto: definizione di bullismo:
    Il fumetto spiega agli studenti come procedere per dare una definizione comune e condivisa di bullismo.
    L’insegnate invita gli alunni a prestare attenzione a quanto detto da Gianni e dagli studenti del fumetto perché vengono introdotti alcuni elementi importanti sul bullismo: la frequenza e l’impossibilità per chi subisce di difendersi.
    Definizione ufficiale di bullismo:
    “Spesso vengono definiti bullismo anche comportamenti che non lo sono. Conoscete la differenza tra scherzo, litigio e bullismo? Uno scherzo è un fatto divertente, dove non si ha l’intenzionalità di ferire e fare del male ed è reciproco. Il litigio è un contrasto occasionale che nasce, ad esempio, da una incomprensione o da una differenza. Due persone possono litigare anche duramente e poi chiarirsi e tornare a rapportarsi in modo sereno.
    Dan Olweus, il primo autore che si è occupato a livello mondiale del fenomeno, lo definisce in questi termini: “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive e aggressive messe in atto da uno o più compagni”.
    Con l’aiuto dell’insegnante vi soffermerete sugli aspetti specifici del bullismo…”
    Definizione di bullismo:
    Il documento riporta la definizione di bullismo di Dan Olweus
    L’insegnante dovrebbe invitare gli alunni ad analizzare la definizione di Olweus e soffermarsi sulle tre condizioni riportate nel documento. Successivamente verranno confrontate le definizioni date dagli alunni e quelle ufficiali.
    Conclusioni e compiti per casa:
    “Oggi ci siamo chiariti le idee circa cosa sia veramente il bullismo. Perché solo quando avremo preso coscienza di ciò che è realmente etichettabile come bullismo potremo prevenirlo e fermarlo. Per il prossimo incontro vi chiedo di scrivere un tema in cui raccontate come vi sentite a scuola.”
    L’insegnate chiede ai ragazzi di svolgere un tema a casa rispetto a come si sentono a scuola e, in particolare, come sono i rapporti con i compagni, ma non esclusivamente in riferimento ai comportamenti di bullismo che subiscono, vedono o infliggono. Il tema potrà essere oggetto di riflessione, condivisione e confronto nel corso dell’attività didattica.
  • Attività: è bullismo oppure no?
  • 13 articoli di giornale
  • Video: Stand
  • Attività: gli attori del bullismo
  • I partecipanti alle situazioni di bullismo
  • Scheda: i partecipanti alle situazioni di bullismo
  • I luoghi del bullismo
  • Guida incontro 2:
    Presentazione:
    “Ciao ragazzi eccoci al primo giorno del laboratorio dedicato alla conoscenza del bullismo, faremo un percorso che ci permetterà di capire cosa è il bullismo, i ruoli di coloro che sono coinvolti nel fenomeno e i comportamenti che possiamo mettere in atto per prevenirlo e fermarlo. Per iniziare vi propongo un gioco. Bisogna scrivere nella lavagna la parola “Bullismo”, ognuno di voi dovrà dire una parola o un concetto collegati al bullismo. Cosa vi viene in mente?”
    Scrivere nella lavagna il termine BULLISMO e chiedere agli alunni di esprimere una parola o un concetto legato al bullismo.
    Come guidare il brainstorming:
    Il documento riporta una guida per l’insegnante relativo alle fasi operative e alla metodologia da adottare nella conduzione del brainstorming.
    E’ probabile che durante il brainstorming gli alunni abbiano riportato dei luoghi comuni sul bullismo, l’insegnate potrà avvalersi del documento Luoghi comuni sul bullismo per riflettere con i ragazzi su alcune opinioni errate relative al fenomeno e particolarmente diffuse.
    Brainstorming: 
    Un buon brainstorming segue alcune regole: il clima dovrebbe essere positivo e non giudicante, questo significa che ogni idea è ben accetta, e le critiche alle idee degli altri vanno fermate subito. Bisogna
    lasciare libero spazio all’espressione delle idee, non dilungatevi troppo nelle motivazioni, di queste parlerete in un secondo momento.
    Considerazioni:
    “Vi sono venute in mente tante idee, come vedete molte riguardano la paura e la violenza, ora con l’aiuto dell’insegnante le metterete in ordine in uno schema.”
    Fumetto: definizione di bullismo:
    Il fumetto spiega agli studenti come procedere per dare una definizione comune e condivisa di bullismo.
    L’insegnate invita gli alunni a prestare attenzione a quanto detto da Gianni e dagli studenti del fumetto perché vengono introdotti alcuni elementi importanti sul bullismo: la frequenza e l’impossibilità per chi subisce di difendersi.
    Definizione ufficiale di bullismo:
    “Spesso vengono definiti bullismo anche comportamenti che non lo sono. Conoscete la differenza tra scherzo, litigio e bullismo? Uno scherzo è un fatto divertente, dove non si ha l’intenzionalità di ferire e fare del male ed è reciproco. Il litigio è un contrasto occasionale che nasce, ad esempio, da una incomprensione o da una differenza. Due persone possono litigare anche duramente e poi chiarirsi e tornare a rapportarsi in modo sereno.
    Dan Olweus, il primo autore che si è occupato a livello mondiale del fenomeno, lo definisce in questi termini: “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive e aggressive messe in atto da uno o più compagni”.
    Con l’aiuto dell’insegnante vi soffermerete sugli aspetti specifici del bullismo…”
    Definizione di bullismo:
    Il documento riporta la definizione di bullismo di Dan Olweus
    L’insegnante dovrebbe invitare gli alunni ad analizzare la definizione di Olweus e soffermarsi sulle tre condizioni riportate nel documento. Successivamente verranno confrontate le definizioni date dagli alunni e quelle ufficiali.
    Conclusioni e compiti per casa:
    “Oggi ci siamo chiariti le idee circa cosa sia veramente il bullismo. Perché solo quando avremo preso coscienza di ciò che è realmente etichettabile come bullismo potremo prevenirlo e fermarlo. Per il prossimo incontro vi chiedo di scrivere un tema in cui raccontate come vi sentite a scuola.”
    L’insegnate chiede ai ragazzi di svolgere un tema a casa rispetto a come si sentono a scuola e, in particolare, come sono i rapporti con i compagni, ma non esclusivamente in riferimento ai comportamenti di bullismo che subiscono, vedono o infliggono. Il tema potrà essere oggetto di riflessione, condivisione e confronto nel corso dell’attività didattica.
  • Attività: è bullismo oppure no?
  • 13 articoli di giornale
  • Video: Stand
  • Attività: gli attori del bullismo
  • I partecipanti alle situazioni di bullismo
  • Scheda: i partecipanti alle situazioni di bullismo
  • I luoghi del bullismo
  • Guida incontro 2:
    Presentazione:
    “Ciao ragazzi eccoci al primo giorno del laboratorio dedicato alla conoscenza del bullismo, faremo un percorso che ci permetterà di capire cosa è il bullismo, i ruoli di coloro che sono coinvolti nel fenomeno e i comportamenti che possiamo mettere in atto per prevenirlo e fermarlo. Per iniziare vi propongo un gioco. Bisogna scrivere nella lavagna la parola “Bullismo”, ognuno di voi dovrà dire una parola o un concetto collegati al bullismo. Cosa vi viene in mente?”
    Scrivere nella lavagna il termine BULLISMO e chiedere agli alunni di esprimere una parola o un concetto legato al bullismo.
    Come guidare il brainstorming:
    Il documento riporta una guida per l’insegnante relativo alle fasi operative e alla metodologia da adottare nella conduzione del brainstorming.
    E’ probabile che durante il brainstorming gli alunni abbiano riportato dei luoghi comuni sul bullismo, l’insegnate potrà avvalersi del documento Luoghi comuni sul bullismo per riflettere con i ragazzi su alcune opinioni errate relative al fenomeno e particolarmente diffuse.
    Brainstorming: 
    Un buon brainstorming segue alcune regole: il clima dovrebbe essere positivo e non giudicante, questo significa che ogni idea è ben accetta, e le critiche alle idee degli altri vanno fermate subito. Bisogna
    lasciare libero spazio all’espressione delle idee, non dilungatevi troppo nelle motivazioni, di queste parlerete in un secondo momento.
    Considerazioni:
    “Vi sono venute in mente tante idee, come vedete molte riguardano la paura e la violenza, ora con l’aiuto dell’insegnante le metterete in ordine in uno schema.”
    Fumetto: definizione di bullismo:
    Il fumetto spiega agli studenti come procedere per dare una definizione comune e condivisa di bullismo.
    L’insegnate invita gli alunni a prestare attenzione a quanto detto da Gianni e dagli studenti del fumetto perché vengono introdotti alcuni elementi importanti sul bullismo: la frequenza e l’impossibilità per chi subisce di difendersi.
    Definizione ufficiale di bullismo:
    “Spesso vengono definiti bullismo anche comportamenti che non lo sono. Conoscete la differenza tra scherzo, litigio e bullismo? Uno scherzo è un fatto divertente, dove non si ha l’intenzionalità di ferire e fare del male ed è reciproco. Il litigio è un contrasto occasionale che nasce, ad esempio, da una incomprensione o da una differenza. Due persone possono litigare anche duramente e poi chiarirsi e tornare a rapportarsi in modo sereno.
    Dan Olweus, il primo autore che si è occupato a livello mondiale del fenomeno, lo definisce in questi termini: “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive e aggressive messe in atto da uno o più compagni”.
    Con l’aiuto dell’insegnante vi soffermerete sugli aspetti specifici del bullismo…”
    Definizione di bullismo:
    Il documento riporta la definizione di bullismo di Dan Olweus
    L’insegnante dovrebbe invitare gli alunni ad analizzare la definizione di Olweus e soffermarsi sulle tre condizioni riportate nel documento. Successivamente verranno confrontate le definizioni date dagli alunni e quelle ufficiali.
    Conclusioni e compiti per casa:
    “Oggi ci siamo chiariti le idee circa cosa sia veramente il bullismo. Perché solo quando avremo preso coscienza di ciò che è realmente etichettabile come bullismo potremo prevenirlo e fermarlo. Per il prossimo incontro vi chiedo di scrivere un tema in cui raccontate come vi sentite a scuola.”
    L’insegnate chiede ai ragazzi di svolgere un tema a casa rispetto a come si sentono a scuola e, in particolare, come sono i rapporti con i compagni, ma non esclusivamente in riferimento ai comportamenti di bullismo che subiscono, vedono o infliggono. Il tema potrà essere oggetto di riflessione, condivisione e confronto nel corso dell’attività didattica.