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Il meccanismo energetico: anaerobico lattacido (da 10'' fino a 1')

Questo processo avviene in mancanza di ossigeno (anossia) o in condizioni di scarso apporto di ossigeno (ipossia); ciò non vuol dire che non si respiri, ma piuttosto che l'intensità dello sforzo comporta un processo di demolizione e ricostruzione delle molecole di ATP, così rapido che non si fa in tempo, se non in minima parte, a realizzarlo per via aerobica; In mancanza di ossigeno o in condizioni di scarso apporto di ossigeno, i fosfati altamente energetici che forniscono l'energia primaria per la contrazione, non possono più essere resintetizzati a spese dei processi ossidativi e l'energia necessaria per la loro ricostruzione può essere fornita totalmente o parzialmente dalla glicolisi anaerobica, che consiste in una serie di reazioni attraverso cui il glicogeno viene trasformato, entro determinati limiti di cinetica e di quantità, in acido lattico, con liberazione di energia utilizzabile per la resintesi dell'ATP.
Ricorrono al sistema anaerobico lattacido i quattrocentisti nell'atletica leggera, i nuotatori nella distanza dei 100 metri, gli sciatori nello slalom speciale, e rientrano in questo meccanismo, se impegnati in una la serie di scatti massimali ed in rapida successione fra di loro, anche il calciatore, il rugbista o il pallanuotista. Questo meccanismo può anche intervenire nelle prove di resistenza, durante gli allunghi "spezza gambe" che avvengono nei 5000 o nei 10000 metri, " che consentono di staccare gli avversari o li obbligano ad andature più elevate, durante le quali il maggiore o minore insorgere di acido lattico fa la differenza tra chi è bene allenato e chi non lo è.